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Avvertenza [a Cortile a Cleopatra]
- Titolo e anno
- Avvertenza [a Cortile a Cleopatra]
- Autore
-
Fausta Cialente
- Titolo
- s.t.
- Numero di pagine
- 2
- Pagine del contributo
- 13-14
- Lingua
- Italiano
- Note addizionali
-
Breve Avvertenza di Fausta Cialente:
Cortile a Cleopatra porta la data del 27 aprile 1931, ma fu pubblicato solamente nel 1936. Nel riconsegnare oggi alla stampa questo libro che mi è particolarmente caro, come lo sono i figli dei quali si pensa che non hanno avuto la sorte che meritavano, mi sembra opportuno indicarne le date all'attenzione del lettore.
Nella storia di Marco, dei suoi amori e peccati, scritta fra due guerre dopo circa dieci anni di permanenza in Egitto, avevo creduto di esprimere la mia insofferenza per una terra, un clima e una gente che mi sembrava di non amare affatto; mentre il tempo mi ha rivelato che se ho scritto il Cortile è stato proprio perché amavo quella terra, quel clima e quella gente, e di tutto ciò porterò oramai, per sempre, un'inguaribile nostalgia. Non ho voluto alterare la freschezza originale del racconto e vi ho portato solo lievi ritocchi; come non ho acconsentito a mutarne il titolo, benché per chi non sappia che Cleopatra è un sobborgo di Alessandria d'Egitto esso possa riuscire inconsueto, come accadde già la prima volta.
Il tempo trascorso fra la prima e la nuova edizione è tale che molti dei luoghi qui descritti non esistono piú. Da quando Marco sbarcò in Egitto, dopo la prima guerra mondiale, l'asfalto ha divorato le grandi spiagge solitarie e il lago di Hadra è stato prosciugato: da un pezzo i soldati inglesi non abitano piú le caserme di Mustàfa; e la giovane generazione non ricorda nemmeno che siano esistite, nell'antica strada di Porta di Rosetta, le Galeries Lafayette. Gli anni e l'ultima guerra hanno stravolto la fisionomia delle sabbie vergini con i dattolieri sepolti a metà fusto, e si è perduto anche quel molle ritmo di vita tra levantino e coloniale. Mi sembra di ricordare di aver affermato in qualche altra occasione che il compito del narratore, a mio vedere, è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia.
Fausta Cialente
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